Buca con il profondo silenzio, le fredde note della suoneria
Del solito cellulare con la sua inutile litania.
Buca con il tuo sguardo gli inutili post,
la faccina simpatica e vuota,
quando ti senti solo una ruota.
Buca quel vortice di umanità sospesa
tra ponti radio e onde di origine
elettromagnetica.
Grida che aspetti un’onda di calore,
che ti avvolga e sublimi
nel giro di mezz’ora
un’ onda sonora che sussurri alle orecchie,
aspettami ci vediamo tra un’ora,
fatta di braccia tenere e amiche che avvolgano leggere e
sospendano anche per breve
senza giri di Parole, giri di attese,
la ricerca di una
Felicità che forse
un giorno arriverà.
Fora con il tuo anelito
la stratosfera fino all’ozono.
Che la tua freccia ritorni da te,
in uno tsunami di calda felicità,
e distrugga
gli inutili orpelli, di questa arida
Elettrumanità.
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