Sibilano le piume,
morbide sete al vento,
disegnano un vestito,
trepido di libertà.
Vibrano e Su esse
scivola l'umidità,
scivola l'umidità,
scivolano le correnti,
e puntano là
dove dormivano
le divinità.
le divinità.
Là dove si svegliano tiepide
e assonnate
le morbide luci dell'alba,
e bussano delicate e impazienti,
ai sogni del mondo.
Là dove al tramonto,
più vive di prima,
lanciano audaci inviti alle stelle.
Voglio con le mie ali,
disegnare un affresco
di nuvole rivestite di luce,
e farne trappole magiche,
per gli spiriti liberi.
Voglio sfiorare le vette,
e plasmarle e poi affondarci
coi miei miseri artigli.
Voglio infine poggiarmi,
su un tappeto di soffici Nuvole
nel silenzio beato degli angeli
senza un soffio di voce,
col solo grido dell'Aquila.
Lontana dal Caos ,
ignaro e assassino
Mi godo un angolo di Felicità,
con le mie ali cariche di libertà.
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